tumore del seno: ridurre i farmaci contro il rischio di recidiva, obiettivo più vicino Istituto Europeo di Oncologia

In seguito alla somministrazione, è stata osservata una leggera riduzione della densità minerale ossea con conseguente aumento della percentuale di fratture. Il principale meccanismo molecolare alla base dell’azione anti-cancro dell’aspirina sembra essere il suo effetto antinfiammatorio, che passa attraverso l’inibizione di enzimi chiamati COX-1 e COX-2. Queste molecole sono responsabili di alcuni processi infiammatori dell’organismo che, se in atto per periodi prolungati nel tempo, possono portare alla trasformazione tumorale delle cellule. Bloccare l’infiammazione cronica potrebbe essere quindi una strategia vincente contro il tumore.

Quanto dura la terapia ormonale per tumore al seno?

Uno degli schemi standard di terapia anti-ormonale prevede una durata totale di 5 anni: le donne ricevono il trattamento con tamoxifene per 2/3 anni seguito per altri 2/3 anni dalla terapia con un inibitore delle aromatasi, come il letrozolo, che impedisce agli androgeni di trasformarsi in estrogeni.

Le nuove linee guida comprendono le donne con tumori al seno positivo per il recettore ormonale negli stadi da 1 a 3. I risultati di numerosi studi hanno suggerito un potenziale ruolo per l’aspirina anche nella prevenzione di alcuni tumori, ma molte domande restano aperte. Il monitoraggio della procedura si effettua con l’esecuzione di frequenti ecografie transvaginali regolari e il controllo ormonale del sangue in modo da valutare i risultati della somministrazione di preparati ormonali e poter personalizzare le dosi in base agli esiti degli esami. Il Letrozolo agisce riducendo la concentrazione di ormoni estrogeni generati dall’organismo.

Anastrozolo

Si tratta di una sostanza che inibisce selettivamente l’enzima aromatasi e riduce drasticamente la produzione di estrogeni nei tessuti. Il trattamento con letrozolo può scatenare reazioni cutanee che si manifestano sotto forma di arrossamenti, rash, orticaria, vescicole a labbra, occhi o gola, desquamazione della pelle ed eritemi. Come qualsiasi altro farmaco, anche il letrozolo può provocare reazioni allergiche in soggetti sensibili.

I vantaggi della terapia sono il basso costo, la facilità di assunzione e la sicurezza di utilizzo per donne con problemi di tumore alla mammella. Il letrozolo è controindicato in gravidanza e non deve essere somministrato durante l’allattamento al seno. Anche le ciglia, le sopracciglia e altri peli che ricoprono il corpo possono diradarsi fino a cadere. Il fenomeno è comunque temporaneo e di lieve entità, e i capelli cominceranno a ricrescere una volta che il trattamento si sarà concluso.

Potenziali effetti collaterali

I risultati di prevenzione sono invece meno convincenti quando si tratta di persone tra i 60 e i 69 anni e non sono sufficienti a raccomandare l’uso del medicinale a chi ha meno di 50 o più di 70 anni. Contrariamente al clomifene citrato, il letrozolo non provoca alterazioni del muco cervicale, pertanto la sua somministrazione non porta necessariamente all’inseminazione intrauterina. Se dopo 4-6 cicli di terapia non si ottiene la gravidanza sperata, allora si utilizzano preparati più attivi, come le gonadotropine.

  • L’uso di letrozolo senza necessità terapeutica costituisce doping e, comunque – anche se il farmaco è utilizzato a dosi terapeutiche – può dare positività ai test anti-doping.
  • I sintomi che si possono manifestare sono dolore al petto improvviso e oppressivo, difficoltà a respirare, tachicardia, svenimento, alterazione cromatica bluastra della pelle o improvviso dolore a un braccio o a una gamba; questi ultimi sono segni della possibile formazione di un coagulo ematico.
  • Le cellule tumorali costituenti molte forme di carcinoma mammario hanno bisogno di estrogeni per la loro crescita.

Il Letrozolo dovrebbe venire preso solamente dopo la menopausa o se non si possono avere figli. Il Letrozolo si assume per via orale in forma di pastiglia da assumere, solitamente, una volta al dì. I libretti di Aimac per i malati sono gratuiti, ma molto onerosi per l’Associazione che ne cura il costante aggiornamento, la grafica, la stampa e la distribuzione. Il forum di Aimac è uno spazio libero dove condividere la propria storia, scambiando emozioni, sensazioni, informazioni e pensieri.

Non mancano però dati che sottolineano come un‘inibizione poco specifica dell’infiammazione non sia sempre sufficiente. In particolare, già oltre 10 anni fa gli esiti di uno studio pubblicati sul New England Journal of Medicine mostravano un effetto antitumorale dell’aspirina solo nei casi in cui il tumore del colon-retto https://aromatasi-info.com/ esprimeva livelli elevati di COX-2. In sostanza, ogni tumore risponde a strategie diverse a seconda delle mutazioni che lo caratterizzano. Per quanto riguarda l’aspirina, l’obiettivo dei ricercatori è determinare precisamente le caratteristiche dei vari gruppi che potrebbero trarre benefici da questo o da altri farmaci.

Cosa mangiare per chi ha avuto un tumore al seno?

I legumi, in particolare lenticchie e fagioli, possono rivelarsi particolarmente preziosi perché ricchi di proteine e poveri di grassi. Alimenti che includono proteine come petto di pollo, tacchino, tonno e salmone sono consigliati in quanto garantiscono all'organismo il giusto contributo energetico.

Se le vampate sono molto fastidiose, non esitate a informare l’oncologo che vi segue. Seppure lei sia in menopausa ogni donna continua a produrre estrogeni in sedi diverse dalle ovaie. La terapia ormonale può raggiungere le cellule tumorali micrometastatiche e riduce sensibilmente il rischio di recidiva.

Tumore al seno HER2+: chemioterapia più “leggera” per gli stadi iniziali

Un riconoscimento della potenziale utilità dell’aspirina, ma non certo un’autorizzazione all’uso per la prevenzione di questo tumore. È certo che il tumore colorettale è la neoplasia per la quale, al momento, l’aspirina sembra più efficace in termini di prevenzione, tanto che nel 2016 la U.S. Preventive Services Task Force (USPSTF) statunitense ha pubblicato un documento nel quale suggeriva ufficialmente il suo utilizzo per alcune categorie di persone, per ridurre il rischio di malattie cardiovascolari e tumore colorettale. Anche la somministrazione di progesterone e alcuni farmaci antidepressivi può essere efficace, e anche le terapie complementari possono dare risultati positivi, ma è bene consultare sempre prima il medico curante.

  • Il letrozolo è disponibile in compresse da assumersi una volta al giorno, possibilmente sempre alla stessa ora.
  • Il letrozolo dovrebbe essere assunto solo dopo la menopausa o se non si possono avere figli.
  • Inoltre per le vampate di calore è stato osservato un significativo miglioramento con la somministrazione intermittente.
  • L’aromatasi è un enzima che riveste un ruolo fondamentale nella sintesi degli estrogeni (ormoni sessuali femminili).
  • Il clomifene è una sostanza che si lega con gli estrogeni recettori a livello cerebrale, e serve a far passare al cervello il falso messaggio di mancanza di estrogeni.
  • Non assumere la terapia ormonale espone al rischio di recidiva locale ed a distanza.

La dose abituale è di una compressa al giorno contenente una quantità di principio attivo pari a 2,5 mg, è consigliata l’assunzione alla stessa ora del giorno. Il letrozolo può essere assunto per alcuni mesi o, addirittura, per anni. La durata del trattamento viene stabilita dal medico oncologo in base al tipo di tumore e alle condizioni cliniche della paziente. Qualora si dimentichi di assumere una compressa, non bisogna assolutamente assumere una dose doppia di farmaco per compensare la dimenticanza, ma deve essere subito informato il medico oncologo che deciderà il da farsi.

TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

Si descrivono di seguito gli effetti collaterali più comuni e anche i meno frequenti, mentre sono stati tralasciati gli effetti collaterali molto rari. L’obiettivo è di prepararvi ad affrontarli nel caso in cui si manifestino. Il letrozolo è disponibile in compresse da assumersi una volta al giorno, possibilmente sempre alla stessa ora.

Il letrozolo blocca questo processo, inibendo, quindi, la conversione chimica. Di conseguenza, diminuisce la quantità di estrogeno in circolo nell’organismo. Il trattamento può durare anche diversi anni e non deve mai essere interrotto senza i consenso del medico.

Controindicazioni e avvertenze del letrozolo

Questo medicinale, che fa parte dei cosiddetti farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), viene utilizzato soprattutto per trattare sintomi come febbre, mal di testa, mal di denti, dolori mestruali, reumatici e muscolari. I risultati degli studi condotti in pazienti con problemi cardiovascolari hanno portato negli anni a un utilizzo di tipo preventivo dell’aspirina per le patologie di cuore e vasi e, negli ultimi decenni, anche l’oncologia ha indagato la possibilità di prevenire i tumori grazie all’uso quotidiano del farmaco. Il tamoxifene che le è stato proposto non dà effetti collaterali impegnativi né pericolosi, il suo oncologo medico potrà aiutarla a gestire qualsiasi evento che possa interferire con la sue attività quotidiane.

Quale farmaco scegliere per evitare la recidiva del tumore al seno?

I sintomi che si possono manifestare sono dolore al petto improvviso e oppressivo, difficoltà a respirare, tachicardia, svenimento, alterazione cromatica bluastra della pelle o improvviso dolore a un braccio o a una gamba; questi ultimi sono segni della possibile formazione di un coagulo ematico. Il letrozolo può causare disturbi a carico del fegato che possono manifestarsi con sintomi come l’ingiallimento della pelle e degli occhi, nausea, perdita di appetito e urine di colore scuro. Di seguito sono riportati i principali effetti collaterali che possono insorgere in seguito alla chemioterapia con letrozolo. La seconda è l’exemestane abbinato a un farmaco che blocca il ciclo mestruale e induce una menopausa farmacologica.

Cosa mangiare nella dieta ormonale?

privilegiare le proteine di pesce azzurro, uova e proteine vegetali e ridurre al minimo il consumo di carne. evitare i latticini e i cereali con glutine. limitare i cibi con sale, zuccheri semplici e grassi aggiunti. mantenersi ben idratati, eliminando però sia alcolici che caffè.